Ugo Mulas. Un libro di Elio Grazioli di Alessandra Ronetti © CultFrame 12/2010
Considerato uno dei fotografi italiani più significativi del secondo dopoguerra, Ugo Mulas (Pozzolengo 1928- Milano 1973) è indubbiamente un autore dalla personalità sfaccettata. La monografia di Elio Grazioli, studioso di arte contemporanea e fotografia, ci fornisce una ricostruzione completa del percorso compiuto dal fotografo, illustrandone con chiarezza e semplicità quasi manualistica i vari passaggi. Grazioli propone di interpretare l’intera vicenda artistica di Mulas (dagli inizi neorealisti nel contesto milanese sino agli esiti concettuali delle Verifiche) come un percorso da leggere in senso unitario attraverso la capacità di Mulas di aggiornare costantemente la propria ricerca, nonché la necessità morale di indagare la verità mediante un confronto con la realtà. A Milano, nel 1951, Mulas decide di abbandonare gli studi di Giurisprudenza e comincia a frequentare il corso serale di nudo all’Accademia di Brera, incontrando quel gruppo di artisti e intellettuali che si radunavano al bar Jamaica. Questi anni giovanili sono segnati per il Mulas fotografo autodidatta dall’attenzione al fotogiornalismo e dal rapporto con il cinema neorealista. Il tema della visione – come nota Grazioli – è per Mulas vissuto sin da subito in chiave esistenziale “nel senso di una scelta che vuole intrecciare la vita, l’etica e l’estetica, dunque la verità e il comportamento fin dentro la peculiarità del mezzo e del linguaggio che il fotografo usa […]”. Il primo lavoro in cui Mulas si cimenta è un reportage della Biennale di Venezia del 1954, nel quale cattura locali, ristoranti, caffè, dimostrando una certa attrazione verso il rito collettivo della festa. Con questo primo reportage diventa già evidente come Mulas prediliga, più della ricerca autobiografica, l’osservazione degli artisti e come lo sviluppo della sua creatività avvenga attraverso un rapporto con la creatività altrui. Mulas sarà anche un grande fotografo di moda, gioielli, teatro e architettura. La collaborazione con il mondo della moda gli offrirà un altro mezzo di sperimentazione, infatti lungi dal cedere all’idea diffusa di una fotografia di moda atta a costruire un immaginario di sogno, accorderà le foto di moda alle proprie istanze di ricerca artistica, contestualizzando gli abiti in scenari reali. Negli anni sessanta, in un clima diverso, sceglierà ambientazioni metafisiche piuttosto che neorealiste per gli abiti, degni per Mulas di essere fotografati in quanto simboli del lavoro intellettivo dello stilista-artista. In tal senso, nel 1969, Mulas realizza gli scatti che ritraggono i gioielli di Arnaldo Pomodoro e, nel 1970, instaura un sodalizio creativo con la stilista Mila Schön. Il lavoro per il teatro comincia invece nel 1960, quando Mulas realizza un servizio in Russia, in seguito alla collaborazione con il Piccolo Teatro di Milano. ......
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CREDITI Titolo: Ugo Mulas / Autore: Elio Grazioli/Editore: Bruno Mondadori, 2010 / Collana: Testi e pretesti / 215 pagine / Prezzo: 19.00 euro / ISBN: 978-88-6159-473-9.
LINK
http://www.ugomulas.org
CULTFRAME. Ugo Mulas – Maestri della fotografia
CULTFRAME. United artists of Italy. Artisti nell’obiettivo dei grandi fotografi
Bruno Mondadori
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